Federico Faggin è il genio dietro il primo microprocessore, l’Intel 4004, che ha segnato l’inizio di un’epoca rivoluzionaria nei PC e nei microchip. In un’intervista video, ci offre uno sguardo nella sua visione del futuro e del progresso, con preziosi consigli per i giovani e un’anticipazione delle tre tecnologie che cambieranno radicalmente la nostra vita nei prossimi anni.
Incontrare Federico Faggin, il creatore del microprocessore, è un’esperienza che suscita meraviglia. La sua genialità ci fa riflettere sulla straordinaria capacità inventiva dell’essere umano e sul potenziale che tutti noi portiamo dentro di noi. Anche lui, Federico Faggin, rimane affascinato dall’infinita possibilità di innovazione nel mondo dei computer. Sogna di un futuro in cui i PC saranno sempre più intelligenti e quantum, avvicinandosi sempre di più alle nostre esigenze e intuizioni.
Oggi, dopo aver lasciato i consigli di amministrazione delle società con cui ha collaborato, Federico Faggin dedica il suo tempo da sette mesi a una fondazione no profit che si concentra sulla consapevolezza, la straordinaria capacità umana di “avere esperienza”. Questa sfida è un’ulteriore dimostrazione del suo spirito pionieristico, iniziato ben quarant’anni fa.
La storia di Federico Faggin è legata a una sera di gennaio del 1971, quando le attese fette di silicio arrivarono nel suo laboratorio. Queste avrebbero confermato o smentito mesi di duro lavoro dedicati a un progetto speciale: il Busicom, un calcolatore con un chip unico, memoria dinamica e non sequenziale. Faggin ricorda quei momenti con emozione: “Mi tremavano le mani, e non c’erano testimoni di quanto stava per accadere. Ma mano a mano che facevo le prove, l’ansia si trasformava in una certezza: avevo fatto bene. Settanta ore di lavoro a settimana per mesi si erano finalmente concretizzate in soddisfazione. Tornato a casa, ho esultato con mia moglie, che è stata sempre al mio fianco: Funziona!” Così nacque e prese vita il primo microprocessore, l’Intel 4004.
Federico Faggin aveva una profonda consapevolezza del fatto che il microprocessore avrebbe rivoluzionato il futuro del mondo. Tuttavia, ammette umilmente: “Non avrei mai immaginato quanto, tutte le implicazioni dal punto di vista sociologico: certo non immaginavo allora il telefono cellulare e tantomeno Internet.”
Nel 2010, quando il presidente Obama gli consegnò la medaglia nazionale per l’innovazione tecnologica, dichiarando: “Mr. Faggin, lei ha cambiato il mondo,” l’inventore rispose con la sua consueta modestia: “Sembra che sia andata così.” Il suo sguardo era colmo di soddisfazione e gratitudine, in primo luogo rivolto alla sua famiglia.
Nel video, possiamo immergerci nella visione di Federico Faggin per il futuro, ascoltare i suoi preziosi consigli per i giovani e condividere l’entusiasmo di un inventore che ha una certezza incrollabile: il progresso non accenna a rallentare.